Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

Miroir élégiaque – un recital pour Gianfranco. Con il pianista Gregorio Nardi.

In occasione del finissage della mostra À travers le miroir di Gianfranco Vinay.

 ***

 PROGRAMMA DI SALA

Charles IvesSonata: “Concord” III mov. The Alcotts (I versione) (1915)

Paul Dukas: La Plainte, au loin, du faune (1920)

Franz Liszt: Introduzione e variazioni sul tema “A te, o cara” dai Puritani di Bellini (1836)

Richard Wagner:Romeo und Julie (fragment) (1868)

Franz Liszt:Les Jeux d’eaux à la Villa d’Este (1877)

Claude Debussy: Préludes, I, n. 2: Voiles (1909)

Robert Franz – Franz Liszt:Meeresstille (1848); Das ist ein Brausen und Heulen (1848); Auf geheimen Waldespfade (1848)

Robert Schumann-Franz Liszt: Frühlingsnacht (1872)

Gyorgy Kurtag:Merran’s dream (Caliban’s detecting-rebuilding Mirranda’s dream) (1998);Hommage à Beatrice Stein (2000)

Fryderyk Chopin-Franz Liszt:Mes joies (Moja pieszczotka) (1847-1860)

Fryderyk Chopin:Etude op. 25 n. 5 – Vivace (1837)

Felix Mendelssohn: Lied ohne Worte op. 67 n. 5 – Moderato (1843-45)

Franz Joseph HaydnSonata in fa minore Hob. XVII/6 – Andante con variazioni (1793)

Volendo render omaggio all’artista Gianfranco Vinay, ai suoi quadri-specchi (tableaux-miroirs), un programma concepito come riflessione razionale sul concetto di specchio in musica – poggiato su un’idea formale, a canone per esempio, o su un dialogo di citazioni di compositori che si specchiano uno nell’altro; o, semplicemente, sull’evidenza di un titolo – ha finito per trasformarsi in affettuosa immagine-omaggio del dedicatario, l’amico Gianfranco.

Il progetto d’origine è rimasto, arricchendosi però di risonanze simboliche. Il Fauno scopre la propria immagine nell’acqua, Dukas riconosce quella di Debussy tra i riflessi della propria inquietudine. Eichendorff – o lo stesso Schumann – scruta l’oscurità mentre interroga gli uccelli che non può scorgere nella notte di primavera. Le voci degli Alcotts riverberano gioiose tra le mura domestiche: specchio sonoro. Nel riverbero delle fontane si rifrange la visione mistica di Liszt , evocazione della samaritana. Non c’è da stupirsi se Liszt occupa un posto importante: contempla la sua immagine in quella dei compositori che trascrive. La fresca melodia di Chopin si trasforma in reminiscenza malinconica: la tempesta notturna di Robert Franz prende a prestito una citazione di Chopin.

Altri brani, altri compositori danno un fondamento all’ispirazione delle creazioni di Gianfranco: Ives, naturalmente, e Voiles di Debussy; del quale troviamo un’ultima citazione voluta da Kurtag laddove Calibano sogna il sogno di Miranda.

Altre musiche raccontano storie d’amore – né avrei potuto pensare a Gianfranco senza insistere su questo aspetto sostanziale della sua personalità: la preparazione delle nozze nel capolavoro di Bellini, le tenerissime parole della melodia di Chopin; la speranza di Schumann; la perdita della speranza, l’abisso, in un raro frammento molto amato da Wagner; la solitudine profonda e segreta di Mendelssohn; la preghiera di Orfeo che è alla base delle variazioni di Haydn.

Anche il pianista ha la sua parte in questo percorso. La storia e le consuetudini ci hanno abituato a considerarlo parte di un recital inteso come spettacolo o operazione pedagogica. In questo caso, fragile discepolo di Orfeo, vuole discendere tra i paesaggi dell’anima, sui sentieri segreti della foresta? Attraverso gli specchi.

Gregorio Nardi è nato nel 1964 a Firenze, da una famiglia di artisti e di scrittori. I suoi insegnanti furono i nonni Rio Nardi e Gregoria Gobbi, un celebre duo pianistico formatosi alle scuole di Giuseppe Buonamici, di Ernesto Consolo, di Ferruccio Busoni. Dal 1980 ha studiato anche con Wilhelm Kempff, del quale è stato l’ultimo allievo. La sua attività di pianista ha avuto inizio con il successo ai concorsi internazionali Artur Rubinstein a Tel Aviv (1983) e Ferenc Liszt a Utrecht (1986). La sua prima registrazione (Liszt: Réminiscences des Puritains, Dynamic CDS 58) è stata scelta da J. Methuen-Campbell (Gramophone, 1990) tra le migliori pubblicazioni dell’anno. Attivo dal 1992 come critico sulla rivista discografica CD Classica, attualmente scrive recensioni e saggi di argomento storicomusicale sul mensile Musica. Ha collaborato con diversi attori, cantanti, voci recitanti, danzatori e musicisti di fama internazionale. Ha tenuto  letture universitarie in Italia, Israele e Francia e conferenze-concerto in Germania e in Svizzera. Collabora con ICAMus (The International Center for American Music) in una serie di progetti per la diffusione della musica classica americana.

Prenotazione>>>

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles