Marilù Lucrezio intervista per il TG1 Alessandro Preziosi, in occasione della sua esibizone sul palco dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles con un omaggio al grande Totò.
A quasi sessant’anni dalla sua morte, Antonio de Curtis – più romanticamente Totò – non ha mai smesso di farci sentire la sua presenza. Non lo ha fatto la sua maschera, emblema sorridente e triste del sottoproletariato urbano in un’Italia schiacciata ma viva; e non lo ha fatto l’uomo nostalgico e fragile, che con quella maschera sembrava avere poco o niente a che fare: un attore senza eguali, capace di dare voce – con la sua straordinaria “rivoluzione del linguaggio”, con le sue smorfie e i suoi lazzi verbali – all’Italia del Dopoguerra.
Alessandro Preziosi in “Totò oltre la maschera” – fra lettere, interviste, frammenti, musica e poesia – ripercorre la carriera dell’attore partendo idealmente dal suo rapporto con il teatro: un apparente paradosso, ma che, meglio di altro, serve come chiave per mettere a nudo l’uomo oltre la maschera dell’interprete, perché sono esistiti un Totò e un Antonio De Curtis; e per entrambi non si può che avere, parafrasando una sua canzone, “soltanto una parola: amore e niente più”.
Con Alessandro Preziosi
Chitarra live Daniele Bonaviri
Produzione KHORA.teatro
L’iniziativa dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles è dedicata a Neapolis 2500, celebrazione dei 2500 anni dalla fondazione della città di Napoli.