Evento in lingua francese.
Minacciati a causa del loro lavoro, sotto scorta per aver ricevuto minacce di morte, in tribunale per difendersi da querele pretestuose e richieste di indennizzi esorbitanti, condannati ad anni di carcere per diffamazione: questi problemi complicano la vita di moltissimi giornalisti che fanno correttamente il loro lavoro e molte volte finiscono nei guai proprio per questo. Come vanno queste cose in Italia, in Francia e in Belgio? Che cosa si può fare per proteggere i cronisti in pericolo?
All’evento – organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura insieme ad “Ossigeno per l’Informazione” partecipano:
– la giornalista italiana Federica Angeli, che vive sotto scorta dal 2013 e continua a scrivere per “La Repubblica” e a produrre libri sulla sua esperienza di giornalista minacciata ottenendo innumerevoli premi di giornalismo per il suo lavoro e la sua abnegazione in nome della libertà di stampa,
– il giornalista francese Philippe Pujol, marsigliese, oggetto di minacce per il suo lavoro, vincitore nel 2014 del prestigioso premio di giornalismo “Albert Londres” per la stampa francofona e autore di numerosi libri sulle ramificazioni malavitose in Francia,
– il docente universitario francese Fabrice Rizzoli, autore di libri sulla mafia, professore a Science-Po di Parigi e fondatore dell’associazione “crim’HALT” per combattere le mafie.
– il giornalista belga David Leloup ha co-fondato la rivista cooperativa e d’inchiesta belga “Medor” e contribuisce ad “Apache”. È alla base di Xpress, associazione di sostegno a giornalisti e whistleblower vittime di minacce o attacchi.
– il giornalista italiano Alberto Spampinato, presidente e fondatore della ONG italiana “Ossigeno per l’Informazione” che in 10 anni in Italia ha documentato 3722 minacce.