Mercoledì 22 Marzo, ore 19, Istituto, presentazione dei libri “Works” (Torino, Einaudi, 2016), e “Con gli occhi. Venti autori per venti luoghi” (Roma, Exòrma, 2016), di Vitaliano Trevisan (Premio Sila 2016).
Incontro con Vitaliano Trevisan, autore dei libri, attore, drammaturgo, regista teatrale, librettista, sceneggiatore e saggista italiano e Andrea Cortellessa, critico letterario e storico della letteratura italiano.
Works. In questo romanzo autobiografico Vitaliano Trevisan racconta il lavoro nel luogo in cui è una religione, il Nordest, dagli anni Settanta fino agli anni Zero. E attraverso questa lente scandaglia non solo le mutazioni del nostro Paese, ma la sua stessa vita: il fallimento dell’amore, i meccanismi di potere nascosti in qualunque relazione, la storia della propria e di ogni famiglia, che è sempre «una storia di soldi». Trevisan racconta gli anni Settanta schiacciati tra politica ed eroina, cui sembra essere sopravvissuto quasi per caso, la storia di un matrimonio e della sua fine, le contraddizioni del mondo della cultura e la sofferenza psichica, il percorso pieno di deragliamenti di un ragazzo destinato a fare lo scrittore.
Con gli occhi aperti. Diciotto narratori e poeti della nostra nuova letteratura giocano la scommessa di scoprire un luogo. Ognuno di loro inventa, a suo modo, un luogo che ha visto in prima persona: dall’estremamente vicino delle pieghe del litorale laziale all’estremamente lontano – i più tradizionali degli altrove – dell’Africa e dell’America. Nella contemporaneità, ogni luogo lo si prevede nel repertorio del già-detto, ma poi lo si vede cogli occhi del corpo e lo si rivede cogli occhi della mente. Ogni visione è una re-visione: di quanto credevamo di sapere, di quanto avevamo già previsto. Quello stesso mondo che ciascuno di noi ha di fronte a sé, ogni occhio lo trasfigura in modo diverso. Perché ogni occhio – ogni autore – altro non è che un mondo nuovo.
Vitaliano Trevisan (Sandrigo, 1960). Per Einaudi ha pubblicato I quindicimila passi, un resoconto (2002, vincitore del Campiello Francia nel 2008), Un mondo meraviglioso, uno standard (2003), Shorts (2004), Il ponte, un crollo (2007) e Grotteschi e Arabeschi (2009). Per il teatro ha scritto, tra l’altro, Il lavoro rende liberi, messo in scena nel 2005 da Toni Servillo, e i monologhi Oscillazioni e Solo RH, pubblicati nel volume Due monologhi (2009). Per il cinema, è stato sceneggiatore e attore in Primo amore di Matteo Garrone.
L’incontro fa parte della serie Storie italiane – voci di romanzo, di cui potete scaricare il programma completo .
Parteciperà all’incontro Andrea Cortellessa