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Inaugurazione della mostra di Francesco Libonati.

La passione, l’accanimento, l’autentico rovello con cui Libonati vive ormai da tanti anni la propria avventura artistica, meritano maggiore considerazione di quanta egli ne abbia sin qui avuta.
Il suo modo di operare ha  ribaltato i parametri accademici in favore di invenzioni plastiche inedite.
Anzi, più che inedite, inaudite a qualsiasi canone.
Poiché Libonati, senza forse neanche domandarselo, è approdato a una riva nella quale la scultura “è” e non “pare”; il che significa rimettere in discussione ogni cosa, rimandare Michelangelo nel suo secolo per scegliere qualcosa di profondamente diverso, qualcosa di interamente nuovo.
Libonati è arrivato ad una definizione della forma che non ha antecedenti diretti, nel senso che se trova dei parallelismi non trova però delle autentiche rispondenze, neanche negli artisti dell’art brut che pure sembrerebbero più vicini, o in Giacometti.
Il furore con cui Libonati aggredisce il bronzo, addirittura con lo scalpello in taglio diretto come ha osservato Crispolti, il modo in cui lo fa’ esplodere in raggi minuti o viceversa lo perfora sino al suo cuore profondo sono il frutto di una splendida follia che è sola ed unica: l’arte di Libonati.

di Cesare Vivaldi.

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  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura