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Made in Italy e l’identità italiana

Dibattito intorno al volume Made in Italy e cultura. Indagine sull’identità italiana contemporanea (G. B. Palumbo Editore) a cura di Daniele Balicco.

E’ possibile studiare la cultura dell’Italia contemporanea a partire dal Made in Italy? Queste due realtà (l’Italia e il Made in Italy) vanno studiate in modo separato? O piuttosto pensate insieme, magari come la risoluzione delle insolubili contraddizioni della prima nel successo internazionale della seconda?  Negli ultimi quarant’anni, il Made in Italy ha trasformato l’Italia in un paese che è riuscito ad imporre con forza un’immagine di Sé come modernità godibile all’interno del mercato internazionale. Un’immagine che è nello stesso tempo agita e subita, per un verso risposta ad una domanda del mercato globale, per un altro capacità autonoma di usare stereotipi, o eredità culturali soverchianti, a proprio vantaggio.

Intervengono:

Daniele Balicco, giornalista e teorico dell’arte, è curatore del volume Made in Italy e cultura.  Si occupa di filosofia, estetica e sviluppo sostenibile. Fra i suoi libri: Non parlo a tutti. Franco Fortini intellettuale politico (Manifesto libri, 2006) e Nietzsche a Wall Street. Teoria, letteratura e capitalismo (Quodlibet, 2015).

Barbara Carnevali è professore associato all’Ecole de Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi. Ha pubblicato articoli e saggi di filosofia e di estetica e due libri: Romanticismo e riconoscimento. Figure della coscienza in Rousseau (Bologna, 2004) e Le apparenze sociali. Una filosofia del prestigio (Bologna, 2012).

Michela Bonafoni si è formata al Central St. Martin College di Londra in communication and fashion marketing. Dal 2012 dirige l’agenzia di strategie di comunicazione 360+OneQuarter a Milano. È docente di etica ed estetica della moda.

Daniela Prina è ricercatrice all’Università di Liegi. Si occupa di storia dell’architettura e del design industriale. Ha pubblicato articoli e saggi sulla storia del design. Ha collaborato a Made in Italy e cultura con un intervento dedicato a Il design come strumento politico e ideologico tra Firenze e Torino (1965-1975).

Andrea Rapini è ricercatore presso il Dipartimento di Comunicazione e Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia. È autore di una monografia sulla Vespa Piaggio: La nazionalizzazione a due ruote. Genesi e decollo di uno scooter italiano (Il Mulino, 2007).

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  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura