A venticinque anni dalla sua scomparsa, l’Istituto Italiano
di Cultura rende omaggio a uno scrittore che ha profondamente segnato la scena
letteraria degli anni Ottanta.
“Assorbendo la lezione delle avanguardie, Tondelli ne ha conservato la
spinta creativa e l’urgenza: ma allo stesso modo nella sua prosa c’è
un’attenzione classicista, quasi volta a ricostruire una tradizione”.
(Giorgio Fontana)
Intervengono Renato Barilli e Roberto Cotroneo.
Renato Barilli, critico, storico della letteratura e dell’arte, ha
insegnato estetica, storia dell’arte contemporanea, fenomenologia degli stili
all’Università di Bologna. Ha preso parte alla neoavanguardia degli anni
Sessanta. Come critico letterario, si è occupato, tra l’altro, del nouveau
roman francese e della narrativa italiana contemporanea, fino alle tendenze più
recenti. In qualità di critico d’arte, ha storicizzato le esperienze della
prima e della seconda metà del Novecento, come si ricava dal suo volume L’arte
contemporanea (1984). Tra gli apporti di carattere estetico va segnalato Bergson.
Il filosofo del software (2005). Fra i suoi ultimi titoli Autoritratto a
stampa e La narrativa europea in età moderna, entrambi del 2010; Tutto
sul postmoderno (2013).
Roberto Cotroneo vive e lavora a Roma. Dirige la Scuola Superiore di
Giornalismo della LUISS. Tiene una rubrica su “Sette” del “Corriere
della Sera”: “Blowin in the Web”. Tra le sue opere: Se una
mattina d’estate un bambino. Lettera a mio figlio sull’amore per i libri
(1994); Eco: due o tre cose che so di lui (2001); Chiedimi chi erano
i Beatles. Lettera a mio figlio sull’amore per la musica (2003), Tweet
di un discorso amoroso (2013) e i romanzi: Presto con fuoco (1995), Otranto
(1997); L’età perfetta (1999); Per un attimo immenso ho dimenticato
il mio nome (2002); Questo amore (2006), Il vento dell’odio
(2008), E nemmeno un rimpianto. Il segreto di Chet Baker (2011). I suoi
libri sono tradotti in dieci lingue.