Pietro è un neurobiologo, Mattia e Giorgio sono due latinisti, Alberto è un chimico, Bartolomeo un economista, Arturo è un archeologo, e Andrea un antropologo. Tutti e sette, altamente qualificati, sono costretti a esercitare dei lavori lontani dalle loro competenze. Chi lavora come benzinaio, chi come lavapiatti in un ristorante cinese. Finché a Pietro non verrà in mente di creare una nuova droga sintetica apparentemente legale…
Come nella migliore tradizione della commedia all’italiana, il film d’esordio del salernitano Sibilia affronta i problemi reali del Paese con uno stile nuovo e coinvolgente (dal montaggio serrato alla fotografia satura) che ammicca alle più interessanti serie americane.
Smetto quando voglio di Sydney Sibilia (VO IT, ST EN)
“Finalmente un’indicazione solida e non fatua in favore della buona commedia. Italiana, certo, debitrice dell’archetipo dei Soliti ignoti ma, come dice l’autore, “al tempo di Ocean’s”, e anche al tempo di The Bing Bang Theory […] e di Breaking bad” (P. D’Agostini, la Repubblica)
“Simpatico e convincente il film d’esordio del salernitano Sydney Sibilia che, ipotizzando sul modello di I soliti ignoti una banda composta di ingenui dilettanti del crimine, innesta nella storia la componente del discorso sociale, ma con freschezza e senza appesantimenti come in certe riuscite commedie britanniche” (A. Levantesi, La Stampa)
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