“Roma città aperta” è un film la cui lavorazione resta circondata da una serie di leggende, alcune infondate, altre suffragate da testimonianze. All’epoca, per la sua capacità di interpretare una svolta storica epocale, caricandosi di una forte connotazione simbolica, venne definito il “Potëmkin italiano”, ovvero la massima incarnazione cinematografica dello spirito alla base del 25 aprile e della Resistenza. Pur non riscuotendo consensi unanimi all’uscita, colpì da subito per il coraggio nel raccontare situazioni e fatti ispirati a una realtà tragica appena vissuta: l’occupazione nazista della capitale, quando Roma fu dichiarata, per ironia della sorte, “città aperta”; e venne presto considerato l’atto di nascita del neorealismo. Nella Roma del 1943-44, occupata dai nazifascisti, la lotta, le sofferenze, i sacrifici della gente sono raccontati attraverso le vicende di una popolana (Anna Magnani), di un sacerdote (Aldo Fabrizi) e di un ingegnere comunista (Marcello Pagliero). Vincitore della al Festival di Cannes della Palma d’oro a Roberto Rossellini e del Nastro d’argento per Miglior attrice non protagonista ad Anna Magnani. prenotazione obbligatoria >>>