L’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles è lieto di ospitare gli archeologi Massimiliano Papini e Jacopo Tabolli per un evento dedicato ad esplorare la zona archeologica di San Casciano dei Bagni (SI) in cui è stato rinvenuto il più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romana mai scoperto nell’Italia antica e uno dei più significativi di tutto il Mediterraneo.
La zona di San Casciano dei Bagni è di grande interesse storico e archeologico. Gli sconvolgimenti politici che seguirono la caduta della città etrusca di Venzna/Orvieto nel III secolo a.C. comportarono uno stravolgimento degli equilibri dell’Italia centrale. In quel frangente le fonti ci parlano del rovinoso saccheggio del grande santuario confederale del Fanum Voltumnae, il Luogo del Cielo, che aveva ospitato alle pendici di Orvieto le celebrazioni dell’identità etrusca con le sue città fino a quel momento. Nuovi santuari nacquero proprio dopo quell’evento nel territorio tra Toscana, Umbria e Lazio, segno della ristrutturazione dei paesaggi del sacro. Così nella seconda metà del III secolo a.C., lungo l’itinerario antico che dalla città di Chiusi si dirigeva verso la città e il grande porto di Vulci, all’ingresso della Val di Paglia, dove oggi sorge lo splendido borgo medievale di San Casciano nei Bagni, la presenza di una miriade di sorgenti termali con proprietà terapeutiche fu alla base della creazione di nuovi santuari: luoghi di incontro, di cura per uomini ed animali, spazi di mercato, scambio ed esibizione di ricchezza. Attorno alla sorgente sacra del Bagno Grande, almeno dal III secolo a.C. si concentrano le tracce di riti e culti che legano il bronzo con l’acqua calda. Questa conferenza è l’occasione di immergersi all’interno del sacro caldo della sorgente termale, alla scoperta dell’insieme di figure, in piccola e grande scala, che incastonarono nel bronzo il segno delle antiche preghiere in questo luogo sacro e che nel corso del I secolo d.C. furono protette nella vasca sacra sotto il segno di un fulmine caduto e sepolto, anch’esso in bronzo. Lingue diverse dischiudono comunità miste, che giungono in pellegrinaggio al santuario anche da città lontane. Un luogo di accoglienza che lo scavo in corso sta restituendo nella sua complessità.
Una parte dell’intervento illustrerà i reperti scultorei prevalentemente in bronzo di destinazione votiva e di formati eterogenei rinvenuti nella campagna di scavo del 2022, che raffigurano divinità e devoti: manufatti riferibili a un periodo compreso tra il II secolo a.C. e gli inizi del I secolo d.C., non oltre l’età tiberiana, anche in accordo con le iscrizioni talora presenti e con i dati stratigrafici. Inoltre, sarà presentata una nuova copia in marmo di Apollo Sauroctono, emersa nella campagna di scavo del 2023, con una riflessione sulle valenze del suo utilizzo all’interno del santuario.
Jacopo Tabolli dirige attualmente gli scavi archeologici al santuario etrusco e romano di San Casciano dei Bagni e a Isola del Giglio. È professore Associato di Archeologia pre-romana ed Etruscologia presso l’Università per Stranieri di Siena e Direttore del Centro per l’Archeologia della Diversità e Mobilità nell’Italia pre-romana. Tra il 2015 e il 2017 è stato ricercatore post-dottorale al Trinity College di Dublino e Ricercatore Associato presso l’Università di Cipro. Dal 2017 al 2021 ha lavorato come Funzionario Archeologo presso la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo. Ha pubblicato due libri, curato dieci volumi e scritto oltre 100 articoli su riviste accademiche e capitoli di libri. È editore di Officina Etruscologia e fondatore del Museo Archeologico Virtuale di Narce.
Massimiliano Papini è professore di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Romana presso l’Università di Roma “La Sapienza” dal 2008, si è formato all’Università di Pisa e alla Karl-Eberhards-Universität di Tübingen, dove ha conseguito il dottorato. È specialista di scultura greca e romana, con numerose pubblicazioni, tra cui un libro su Fidia e studi sulla ritrattistica romana e i giochi gladiatori. Ha svolto ricerche sulle collezioni di antichità del Seicento e Settecento, collaborando con istituzioni prestigiose come i Musei Capitolini. È autore di monografie su città antiche e ha curato mostre importanti. Dal 2022 è coinvolto in scavi archeologici sul Campidoglio e a San Casciano.
Prenotazione non più disponibile