In occasione dei 150 anni della morte di Alessandro Manzoni, l’istituto Italiano di Cultura di Bruxelles ospita Bruno Germano, Presidente della Fondazione “Centro di studi storicoletterari Natalino Sapegno – onlus”.
L’incontro è organizzato in collaborazione con il Centro di studi storico-letterari Natalino Sapegno e con l’Ufficio di Rappresentanza a Bruxelles della Regione autonoma Valle d’Aosta
“I promessi sposi“, il più grande romanzo della letteratura italiana, è un’opera-mondo ricchissima di contenuti umani e civili, e il suo valore artistico è stato decisivo nel fondare la lingua italiana contemporanea. Nel comporla, l’autore ha messo a frutto l’esperienza fondamentale di due suoi soggiorni parigini durati parecchi anni, che costituirono una parte essenziale della sua formazione culturale. Eppure, nonostante l’immediata risonanza europea e le numerose traduzioni alla sua apparizione, il romanzo risulta oggi relativamente sconosciuto fuori d’Italia. Come mai? Forse proprio per la sua complessità?
Bruno Germano laureato in Filosofia all’Università di Roma, è stato professore di italiano in diversi licei. Dal 1983 è docente dei corsi di letteratura italiana ed europea presso la U.T.E. (Università della Terza Età) della Valle d’Aosta. È direttore, dalla sua costituzione (1992) al maggio 2013, della Fondazione “Centro di studi storico-letterari Natalino Sapegno – onlus”; dal 2013 ne è il presidente. La fondazione organizza iniziative culturali in ambito nazionale e internazionale (pubblicazioni, convegni, seminari, corsi di aggiornamento, conferenze, borse di studio, premi letterari) in collaborazione con le Università di Roma “La Sapienza”, di Torino e della Valle d’Aosta.