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Presentazione del libro Giacomo Puccini poeta

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L’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles celebra il centesimo anniversario della morte di Giacomo Puccini con una serie di eventi per rendere omaggio al grande artista, in collaborazione con l’Associazione Lucchesi nel Mondo.

Il 28 novembre si terrà presso l’Istituto Italiano di Cultura la presentazione del libro Giacomo Puccini Poeta (2024, Publied Editore in Lucca) opera a cura di Virgilio Bernardoni, Gabriella Biagi Ravenni, Fiammetta Papi, Manuel Rossi, con prefazione di Massimo Marsili.
Il volume verrà presentato da Gabriella Biagi Ravenni, autrice vincitrice del Premio Illica  per il  volume “Giacomo Puccini. Epistolario. I. 1877-1896”  e Presidente e membro del Comitato scientifico del centro Studi Giacomo Puccini di Lucca.

La serata si svolgerà in lingua italiana e verrà introdotta dall’esibizione del soprano Greta Doveri, la quale si esibirà anche al Grande Concerto Sinfonico Commemorativo del 29 novembre presso l’Église Royale de Sainte-Marie de Schaerbeek, accompagnata dalla pianista Giusy Caruso.

Giacomo Puccini è uno dei più grandi compositori italiani e una figura emblematica della cultura musicale mondiale. Nato a Lucca nel 1858, Puccini è celebrato per opere immortali come La BohèmeToscaMadama Butterfly e Turandot, capolavori che continuano a commuovere il pubblico in tutto il mondo. Il suo genio musicale ha saputo unire la tradizione operistica italiana con una sensibilità moderna, portando l’opera lirica verso nuove vette di emozione e intensità drammatica. Ma oltre a essere stato fanciullo cantore, organista precoce, compositore di musica da cantare, suonare e rappresentare, cultore di pittura e d’arte e appassionato di teatro, Giacomo Puccini è stato anche un poeta, autore di oltre 200 componimenti in versi.

 Il Volume: Non molti sanno che Giacomo Puccini è stato anche un poeta prolifico, autore di oltre 200 componimenti in versi. Una volta lui stesso ha descritto i prodotti della propria vena poetica come «versi versati da una brocca fessa», volendo così rimarcare l’imperizia dilettantesca del loro inventore. Il quale, al contrario, all’atto pratico dimostra ampiamente di sapersi destreggiare con efficacia su una serie eterogenea di livelli espressivi e di saper scrivere poesie per il semplice gusto del gioco verbale scanzonato e allusivo, per comunicare con famigliari, amici e collaboratori, per ritrarre persone e ambienti, per polemizzare con musicisti e conoscenti, per svelare di sé il lato più intimo, taciuto in altri contesti; perfino per meglio imprimere nei libretti delle proprie opere le parole e il tono che sente necessari per il dramma. Con ciò, per Puccini la forma poetica è stata un canale comunicativo – d’elezione o d’occasione, secondo i casi – con un’ampia cerchia di persone. Tanto che i testi poetici oggi sono per noi uno degli specchi – forse il più nitido – in cui si riflettono in guizzi fulminei l’uomo e il musicista Puccini, la sua cultura, i suoi sentimenti, il tenore delle sue relazioni, la sua visione del mondo e la sua concezione della musica, la sua quotidianità, ora malinconica, ora trionfante. L’integrale di quel che conosciamo di questa variegata produzione poetica è raccolto per la prima volta in un volume, nel quale figurano un numero cospicuo di inediti, per lo più ricavati dall’Archivio Puccini di Torre del Lago, corredato di commenti, percorsi critici di approfondimento ed illustrazioni.

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  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles