Per il terzo incontro della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo dal titolo “L’italiano e i giovani. Come scusa? Non ti followo”, l’IIC e le Scuole Europee di Bruxelles incontrano la scrittrice e docente di scuola superiore Vanessa Ambrosecchio, che ha recentemente pubblicato per Einaudi il libro Tutto un rimbalzare di neuroni sull’esperienza della DAD dal punto di vista di un’insegnante, dove scrive: “Cosa resta della scuola senza le levatacce al mattino, l’odore di ormoni, i panini nello zaino? Senza i litigi nel cambio d’ora, gli sguardi in tralice, le corse fuori appena suona la campanella? Eppure la scommessa è sempre la stessa: riuscire a raggiungere gli allievi, a toccarli, anche se sono ben nascosti dietro una videocamera spenta, piú simili a impiegati in smart working – soli, assonnati, inafferrabili. Insegnare in Dad significa provarci dieci volte di piú, sperando che duri il meno possibile. Un viaggio spericolato e vivissimo nel controsenso della scuola a domicilio.”
Nel dialogo tra l’autrice e Marta Aiello, docente presso la Scuola Europea IV di Bruxelles, si parlerà dell’esperienza della DAD e di altri aspetti dell’insegnamento dell’italiano ai ragazzi.
Vanessa Ambrosecchio (1970) è nata e vive a Palermo, dove insegna nella scuola secondaria di primo grado. Con Einaudi ha pubblicato il romanzo Cico c’è (2004) e il racconto Piove, all’interno dell’antologia Ragazze che dovresti conoscere (2004). Nel 2018 è uscito il romanzo Cosa vedi (il Palindromo). Sempre per Einaudi ha pubblicato Tutto un rimbalzare di neuroni (2021).
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